Mostre

L’isola

Paola Favoino

Una riesplorazione, fatta di manipolazione del negativo e stampa in camera oscura, delle immagini che ho realizzato in due momenti diversi con Pat, una persona transgender e che non si riconosce nel binarismo di genere. La seconda volta è stata con Pat dopo l’asportazione volontaria del seno, un’appendice (odiata) del suo corpo e del suo non-essere esteriore. Le foto che presento sono un diario del percorso, emotivo prima e razionale poi, che l’incontro con Pat e col tema del non-binarismo mi ha necessariamente portato a fare. Partendo dal fatto che i corpi, tutti, sono in continuo mutamento, condivido l’idea che l’errore non è nel nascere in un “corpo sbagliato” ma nell’ostinazione a voler controllare e irregimentare misure, forme, caratteristiche e comportamenti ed evitare di dar credito a ciò che rimane nel mezzo e che non si riconosce. Il risultato attuale è una serie di stampe che giocano con il mistero della creatura che ho visto fluttuare davanti ai miei occhi. Un lavoro spontaneo che insegue la memoria di un momento e tenta di farsi portavoce di una bellezza altra, che ha in sé eleganza e consapevolezza. L’isola, sullo sfondo, è metafora di luogo ideale da raggiungere e insieme fortezza da cui è difficile scappare.

Paola Favoino vive e lavora tra Roma e la campagna calabrese. Nel 2012 si è diplomata in fotografia presso la Scuola Romana di Fotografia di Roma. Nel 2019 pubblica, con la casa editrice Edizioni D’ottobre/Balter e con la curatela di Aminta Pierri, A JE BURRNESH, un libro fotografico dedicato all’esperienza albanese e all’incontro con le vergini giurate, a cui ha dedicato sette anni di lavoro. Sulla base di questa lunga esperienza, sta ora lavorando sulla narrazione che il corpo può fare dell’io interiore. A questo tema è dedicata la serie “L’isola”. Nel 2021 una prima maquette ispirata a questo nuovo progetto ha ricevuto una menzione speciale al Premio Marco Bastianelli ed è entrata nella selezione ufficiale del Blow Up Book Award (con il nome Unnamed Island).