FRANK CANCIAN

Un paese del mezzogiorno italiano. Lacedonia

A cura di MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino

Questa mostra è frutto della collaborazione con il MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino. Il giovane Frank Cancian, allora ancora studente, fotografo autodidatta e futuro antropologo, scattò a Lacedonia 1801 foto tra gennaio e luglio del 1957. Sessant’anni dopo ha donato al MAVI l’intera collezione di negativi e le sue note di campo originali. Sono immagini preziosissime, sia perché compongono un completo ritratto visuale di comunità – cosa che gli altri etnografi che hanno studiato il Sud Italia nel secondo dopoguerra hanno fatto lasciandoci per lo più la parola scritta – sia perché ci restituiscono con vivace immediatezza e forte impatto emotivo lo spirito di un mondo contadino colto già allora nella sua trasformazione, senza privilegiare gli aspetti arcaici e dando evidenza delle stratificazioni sociali. Le persone sono ritratte nella loro quotidianità: al lavoro, a scuola, in casa, nelle masserie, in processione, nelle feste religiose, in piazza, al bar, lungo le strade, durante le cerimonie. In queste foto leggiamo credenze, sentimenti, valori, idee e soprattutto processi, dinamiche, connessioni. “Preferisco le cose ordinarie, cose che non sono ufficialmente importanti. Durante la registrazione del mondo quotidiano cerco spesso l’esotico in situazioni ordinarie e l’ordinario in ciò che molti vedono come esotico”.

Fotografo autodidatta e antropologo in formazione, l’americano figlio di italiani Frank Cancian (1934-2020) arriva con una borsa di studio Fulbright in Italia, a Lacedonia (AV), nel 1957. Nel paese irpino realizza uno studio di comunità mediante la fotografia, lasciando un vivido ritratto di una comunità rurale del Sud in un momento di grande trasformazione. Divenuto docente di antropologia e lavorando ad Harvard, alla Cornell, a Stanford e a Irvine, ha studiato le comunità messicane e californiane senza mai dimenticare la seminale esperienza svolta a Lacedonia.