MARGARITA ERGONOVA
Spoon river
Partendo da una rilettura visiva dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, il lavoro affronta la fotografia funeraria come luogo d’indagine sulla natura totemica e animista della fotografia. Più di 100 fotografie rifotografate dalle lapidi vengono collocate nell’immaginario cimitero di Spoon River per ricreare il paesaggio utopico dell’eterno ricordo.
Mare, montagna, città d’arte. Sorrisi e pose, destinati a un album di famiglia, inconsapevoli della loro locazione finale. Nessuna di quelle foto era stata scattata per la lapide, ma ci è finita lo stesso, scelta come immagine-icona del deceduto da qualcun altro.
Spoon River vuole riflettere sul viaggio che compie l’immagine dall’atto fotografico al contesto del suo utilizzo finale e sul vuoto legislativo che non prevede alcun tipo di tutela alle immagini dei defunti rendendo l’intero processo perfettamente legale.
Margarita Egorova (1986, San Pietroburgo) è un’artista interdisciplinare di origini russe naturalizzata italiana. I suoi lavori più recenti indagano lo statuto della fotografia nell’immaginario sociale a partire dalle abitudini fotografiche delle persone. Inizia a operare nel campo teatrale in veste di regista e drammaturga. Si approcia ai new media come il video e la proiezione interattiva per creare spettacoli sul confine tra teatro, installazione e performance. Approfondisce il suo interesse per l’immagine tecnica laureandosi in Fotografia presso l’Accademia di Brera di Milano. Il paradigma del reale fotografico ai tempi del web e il suo sfruttamento affettivo sono il cuore della sua ricerca. Vive e lavora a Milano.