MARTA GIACCONE
Systems of harmony
A cura di Nazario Dal Poz
“Systems of Harmony” è un ritratto dell’America suburbana contemporanea.
Nel XIX secolo negli Stati Uniti sorsero numerose comunità utopiche fondate sia da europei che da americani. Predicatori, riformatori sociali, industriali, filosofi, anarchici, giornalisti e pensatori socialisti attrassero grandi folle nelle proprie colonie, vedendo nelle terre sconfinate dell’America una risposta a problemi religiosi, economici e sociali. Ciononostante, a causa di regole troppo severe, queste comunità sopravvissero solo qualche mese, qualche anno.
Ho visitato molte di queste ex utopie attratta dai loro nomi spesso evocativi e dolcemente pretenziosi come Utopia, New Harmony o Modern Times, spinta dalla curiosità di scoprire come sono questi luoghi, e, più in generale, l’America, oggi, 150 anni più tardi.
Vi fu il predicatore tedesco George Rapp che fondò la Harmony Society (1805-1906). Gli harmoniti aspiravano a essere degni di Cristo preparandosi al Suo ritorno mediante un processo di purificazione e celibato, che risultò essere la causa principale del loro fallimento poiché impediva l’aggiunta di nuovi membri dall’interno. Nella cittadina modello dell’industriale gallese Robert Owen (1826-1828) il lavoro e il beneficio dei suoi frutti venivano spartiti nella comunità. Nella sua idea di riorganizzazione della società non esisteva la proprietà privata, e questo, insieme alla mancanza di autorità individuale, nuovamente portò a un fallimento prematuro. E poi la setta dei Perfezionisti (1848-1880) di John Humphrey Noyes, che inventò la pratica della sterpicoltura secondo la quale i membri di maggiore livello spirituale – Noyes per primo – erano incoraggiati a procreare per avere bambini superiori.
Ho usato queste e molte altre storie per crearmi un itinerario, fisico e concettuale, che mi permettesse di trovare una chiave per osservare gli Stati Uniti contemporanei.
Marta Giaccone (1988, Milano) ha conseguito un master in Documentary Photography alla University of South Wales, Newport, UK (2014) e una laurea triennale in Letteratura Inglese e Ispano-americana a Milano (2011). Le sue ricerche principalmente trattano temi inerenti ai giovani, alla famiglia e alle donne. È inoltre affascinata dalle contraddizioni culturali e ideologiche presenti nella società nordamericana contemporanea.
Ha avuto mostre personali in Italia (Procida, 2017, Milano, 2018) e Austria (Innsbruck, 2020) e ha partecipato a mostre di gruppo nel Regno Unito, Italia e Stati Uniti. È stata tra i finalisti di vari premi tra cui Giovane Fotografia Italiana, Lucie Foundation Emerging Scholarship, Burn Magazine EPF, Premio Pesaresi, Athens Photo Festival.