STEFANO SBRULLI

Black as wind – Mining in Moatize

Dal 2011, due miniere di carbone a cielo aperto sono in funzione vicino alle zone abitate di Moatize, in Mozambico. Le operazioni di queste miniere, compresi i brillamenti e il traffico pesante, stanno rilasciando particelle di polvere nell’aria, che cadono sulle comunità vicine. Mentre la polvere non è mai stata un problema prima che le miniere fossero costruite, ora è costantemente presente, anche quando la miniera non è attiva. La polvere ha inquinato l’aria e l’acqua. Le miniere hanno preso il controllo dell’acqua da cui dipendono i residenti di Moatize e hanno e disboscato aree per le loro operazioni. La polvere causa gravi problemi di salute per la gente del posto e nella zona stanno sorgendo conflitti a causa dell’inquinamento. Alcuni di questi conflitti sono tra le comunità locali e le compagnie minerarie, per l’accaparramento della terra e dell’acqua. L’inquinamento sta compromettendo i diritti fondamentali dei residenti alla salute e a uno standard di vita adeguato. Lo stato del Mozambico non ha rispettato il suo dovere di proteggere i diritti delle persone che vivono negli spazi impattati dalle attività minerarie, né di regolare l’impatto ambientale di queste compagnie. Né le compagnie minerarie né il governo del Mozambico hanno fornito a queste comunità informazioni sull’impatto delle miniere. La mancanza di informazioni e l’assenza dei membri della comunità nelle decisioni sull’uso delle risorse naturali violano entrambi i diritti umani, riconosciuti a livello regionale, nazionale e internazionale. Le comunità che circondano le miniere non hanno prove concrete per dimostrare che l’inquinamento della miniera viola i loro diritti umani e danneggia l’ambiente. Mancano di strumenti tecnici e del supporto del governo per valutare lo stato dell’ambiente e la loro salute.

Stefano Sbrulli (1988) è un’artista multidisciplinare italiano. Nei suoi lavori abbraccia i campi della fotografia, computer grafica, video e illustrazione. Apprezzato a livello internazionale per il linguaggio discreto e immersivo e per il profondo impegno nel raccontare tematiche sociali e ambientali. Il suo lavoro ha ottenuto notevoli riconoscimenti, tra cui il prestigioso Documentary Photographer of the Years dalla Royal Photography Society e il Premio Vittorio De Seta per il documentario Donde los niños no sueñan, rendendolo una figura riconosciuta nel mondo del cinema documentario. Nel 2020 fonda il laboratorio creativo BStudio, con sede a Roma.