YVONNE DE ROSA
Come clorofilla
“La biologia non condanna l’umanità alla guerra. Così come le guerre cominciano dalla mente degli esseri umani, anche la pace comincia nella nostra mente. La stessa specie che ha inventato la guerra può inventare la pace.” Margaret Mead antropologa 1940
Questo lavoro nasce da una commissione ricevuta nel 2021 con l’obiettivo di raccontare il piccolo paese di Panicale attraverso lo studio e il riutilizzo di una scatola trovata in una cantina, contenente vetri fotografici e negativi dell’inizio del secolo scorso. In un anno ho studiato, restaurato e ristampato il materiale ricevuto. In alcuni casi, le foto erano in uno stato di degrado così avanzato che si sbriciolavano al tatto. Ho deciso di fotografare anche questo avvenimento, creando immagini astratte dalle sembianze misteriose, sospese nel tempo. Queste immagini creano una nuova dimensione su quelle scomparse, conservando i segni del tempo e continuando un viaggio iniziato più di un secolo fa. Includendo una reinterpretazione creativa della materia stessa, ho trasformato le fotografie in opere nuove. Come la clorofilla trasforma la luce in vita, il materiale del passato si trasforma con nuova luce in una nuova riflessione sul presente. Questo concetto diventa ancor più evidente con le immagini di guerra trovate nella scatola centenaria, immagini oggi tristemente attuali. Fotografie che documentano conflitti del passato riecheggiano le tragedie moderne, mostrando che l’umanità spesso ripete i propri errori. La guerra, che sembrava relegata ai libri di storia e alle vecchie foto, continua a riaffiorare nel nostro presente. Nulla dura senza sforzo, meno che mai la memoria e la pace. L’idea del ‘per sempre’, che sembrava caratterizzare la fotografia, così come quella della pace e la fine della guerra da rinchiudere in una scatola, resta ancora un’utopia. Urge il rifiuto definitivo e totale della guerra come metodo politico. Il superamento della guerra è un passaggio necessario per la sopravvivenza della specie umana. Le teorie innatistiche che vedono la guerra come parte della nostra natura sono funzionali al perpetuarsi di essa. La responsabilità della guerra è invece dei sistemi socio-economici e culturali. Così come le foto della scatola stampate sul tessuto tipico del bellissimo paese di Panicale, il tulle, tendono a scomparire, il genere umano, se non troverà una soluzione, farà lo stesso. Dobbiamo fare un enorme sforzo creativo e culturale per inventare la possibilità della nostra sopravvivenza su questo pianeta.
Yvonne De Rosa
Yvonne De Rosa, fotografa, cultrice della materia, fondatrice e direttrice artistica dello spazio indipendente Magazzini Fotografici di Napoli . Il suo lavoro riflette sulla natura del mezzo fotografico e sul suo utilizzo per raccontare e segnare il tempo e la memoria